La tradizione dei Falò a Rocca San Casciano
In Romagna, ogni singolo borgo o paese ha la sua tradizionale fiera. E ogni evento è un buon momento per celebrare un fatto legato a qualche vicenda storica che ha inciso sulle vicende del posto e per incontrarsi. In Italia le sagre sono legate a ricorrenze di vario genere: celebrazioni religiose, eventi storici, battaglie, rivalità tra contrade o rioni e altro.
E’ così anche per la tradizionale festa del Falò di Rocca San Casciano, un piccolo borgo sul fiume Montone, un tempo baluardo del potere di Firenze.
Il Falò: storia di una rivalità
Le sue origini si perdono nella notte dei tempi: si dice che questa tradizione risalga ad antichi riti pagani, probabilmente celtici. Già dal XII secolo, c’era l’abitudine di accendere dei fuochi lungo le rive del fiume Montone, per placare le piene rovinose delle sue acque. Dal 1700 questa celebrazione è stata accorpata a quella religiosa di San Giuseppe che si tiene il 19 marzo, data nella quale per molti anni si è celebrata la festa dei Falò.
Era tradizione che nei cortili di ogni rione fosse costruito un falò di paglia attorno al quale le persone si raccoglievano per mangiare, bere e danzare. In tempi più recenti i falò sono stati costruiti di nuovo sugli argini del fiume, nella posizione originale e, a partire dal secolo scorso, è partita una gara tra gli allora quattro rioni: Borgo di Sopra, il Borgo Sant'Antonio, Buginello e Mercato.
Ad oggi ne sono rimasti solo due: Borgo di Sopra e Mercato. La rivalità dei due rioni è quasi simile a quella tra le contrade senesi: le strategie e le attività tengono banco per tutto l'anno.
I due enormi fienili, fatti di ginepro e pino aghi, assumono due forme diverse, come per ricordare le due diverse radici culturali che la città ha.
Già dal tardo pomeriggio, le persone decise da ogni rione, sono incaricate di controllare i covoni e sistemare l’ultima copertura di paglia. Ciò faciliterà l'accensione; è vietato l'uso di paglia aggiunta o qualsiasi sostanza chimica o naturale che possa accelerare l’accensione. Questo è il momento più importante della festa e da questo dipenderà la buona sorte per tutto l’anno.
Seguendo la sfilata dei carri
La cerimonia dell’accensione è preceduta dal suono delle campane che accompagna l'arrivo di due giovani che trasportano le torce benedette dal sacerdote nella chiesa. Le torce prodotte da artigiani a mano, raccontano il momento clou, quando una ventina di ragazzi si raccolgono attorno ai pagliai e danno fuoco.
Ma la festa dei Falò non si esaurisce qui. Dagli anni ’70, alcuni capaci artigiani del paese, hanno iniziato una tradizione che continua ancora oggi, costruendo imponenti cari allegorici di cartapesta che continuano la sfida tra rioni. La sfilata, che parte subito dopo l’accensione dei falò, è un vero e proprio spettacolo che coinvolge mesi prima tutti gli abitanti. Le strade principali del paese diventano quasi un piccolo sambodromo dove centinaia di figuranti in costume, ballano e sfilano sui carri e anche per strada, coinvolgendo tutto il pubblico, tanto da trasformare la piazza in una sala da ballo gigante.
La Festa dei Falò è uno degli eventi principali della zona, specialmente per Pasqua. Se siete nei paraggi, non perdetevi questa festa ricca di significati simbolici ma anche molto divertente da vivere.
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