
Ciaspole: come per visitare il Parco in inverno
Giganti della foresta: alberi secolari che ci guardano dall’alto in basso dalle loro fronde odorose, lasciando filtrare la luce e il raggi del sole. Proteggono la foresta e tutte le sue piccole e grandi creature. Acque limpide e cristalline che dissetano piante, animali e uomini; e la neve che copre tutto con il suo silenzio. Questa è la Romagna Toscana in inverno, un luogo da visitare e godere con un ritmo lento, seguendo i sentieri attraverso la foresta, meglio se con le ciaspole (racchette da neve).
Con le ciaspole è meglio
L’Inverno nel parco può essere davvero difficile. La neve non è una presenza innocente: copre tutto, cancellando ogni punto di riferimento che di solito si percepisce durante la bella stagione e che la nostra mente registra fra i propri ricordi. La neve soffice rallenta il nostro andare: passi lenti e faticosi che ci fanno affondare. Per questo le ciaspole sono il mezzo ideale per percorrere i lunghi e calmi sentieri della foresta.
Non è necessario disporre di attrezzatura tecnica, basta acquistare un paio di semplici ciaspole in uno dei tanti negozi specializzati che sono anche in grado di noleggiare questi strumenti ad un modico prezzo. Quello che vi proponiamo è il sentiero che porta alla cascata dell’Acquacheta e al cosiddetto letto di Dante. Si parte dalla Valbura, località vicino al piccolo abitato di Bocconi e si sale per circa 4,5 chilometri con un dislivello di 250 metri. Costeggiando un corso d’acqua che si snoda tra piccole pozze tranquille, rapide e brevi cascatelle.
Un itinerario facile anche d’inverno, cambia solo la vegetazione e gli animali che si possono incontrare o per almeno intravedere attraverso le loro tracce: cervi, cinghiali, volpi, lepri.
Seguendo le tracce della lepre
Camminare con le ciaspole è come avere un paio di racchette ai piedi, il che aiuta molto sia con la neve dura che con quella morbida che non permetterebbe in ogni caso di camminare agevolmente. All’inizio vi sembrerà strano e scomodo, un prolungamento innaturale dei vostri piedi e delle vostre gambe. Per questo, la prima volta, uscite in gruppo, magari insieme a persone che sono già abituate che vi aiuteranno durante il cammino.
Suoni, richiami, fruscii: la musica della foresta, ma non aspettatevi di incontrare animali selvatici. Sono timidi e hanno un naturale timore delle persone; se riuscite a camminare in silenzio senza fare rumore, avrete forse la possibilità di scorgerli da lontano.
Dopo circa tre ore si raggiunge la destinazione finale, fino al letto di Dante, una roccia piatta a strapiombo sul dirupo. Giusto il tempo di godersi il brunch della offerta dal Vecchio Convento, avere un po 'di riposo, ed è tempo di tornare alla vita reale.