Cinque cose da visitare a Portico di Romagna
Se siete arrivati qui, significa che probabilmente siete dei veri amanti dell’Italia, quelli a cui piace esplorare il Bel Paese, anche quelle parti che sono lontane dalle solite classiche destinazioni (Venezia, Firenze e Roma).
L'Italia offre tanti spunti “al di fuori del gregge ", posti che sono pressoché sconosciuti eppure dotati di un fascino incontaminato e antico. Luoghi a volte decisamente nascosti, ma lo stesso facili da trovare, soprattutto se vi date il tempo di consultare una mappa oppure, più semplicemente, chiedete ad un”locale”, un abitante del posto.
Portico di Romagna è una di queste gemme. Scopriamo le migliori cinque cose da vedere qui.
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona
L’Emilia Romagna è regione a tutto tondo. È possibile trovare paesaggi diversi e opposti, mangiare e bere piatti e vini differenti, passando dalle montagne alla costa in un tempo molto breve.
La Romagna è una sorta di microcosmo: la Romagna Toscana con le sue alte montagne, la neve in inverno, le fresche acque e tanti animali in estate, e il mare, centinaia di chilometri di spiagge, adatte per la famiglia e i bambini, ma anche per quelli che amano lo sport.
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona è un parco di 370.000 chilometri quadrati, proprio tra la Toscana e la Romagna. Portico di Romagna è uno dei borghi all'interno del parco. E questa è la prima cosa che rende speciale questo piccolo paesino. Natura selvaggia, gli animali, percorsi di trekking, e tutto ciò che si può pensare di fare in un luogo naturale, può essere fatto qui.
L'Albergo Diffuso
Qualche anno fa era un nuovo concetto, ora è abbastanza comune in Italia, ancora non tanto in Romagna. Qui l'hotel non è quello classico: le camere (molto diverse da quelle di un hotel normale) sono sparse in tutto il paese. Il palazzo nobiliare centrale ospita quelle principali e il ristorante, mentre le altre sono nella torre dell’orologio e nella strada che porta al ponte medievale della Maestà. Se avete la possibilità di soggiornare presso l’hotel, avrete anche occasione di scoprire in modo più approfondito il concetto di Albergo Diffuso con noi.
L'antico ponte della Maestà
Queste montagne sono animate da tanti fiumi e torrenti, anche se non maestosi come si può immaginare (non abbiamo grandi fiumi come negli Stati Uniti), ma grandi abbastanza per rendere l'area verde e piena di piante e alberi centenari. Storicamente parlando, queste erano zone selvagge dove anche i romani avevano avuto difficoltà ad arrivare a e vivere. I tanti ponti, cosiddetti "a schiena d'asino", sono molto comuni, proprio perché consentivano l’attraversamento dei corsi d’acqua che scorrevano in valli profonde e scoscese. Percorrendo la SS 67 che porta da Forlì (capoluogo di provincia) verso la Toscana, ne troverete un altro, in direzione Premilcuore, un altro piccolo borgo nella zona.
Il Ponte della Maestà (dedicato alla Vergine Maria), probabilmente esiste fin XIV secolo. Ha aiutato gli abitanti ad attraversare il fiume Tramazzo, un torrentello molto selvaggio, che scorre verso il basso e confluisce nel fiume più grande Montone. Il ponte è ancora originale e nessun restauro è stato fatto da quando è stato costruito. Avrete la possibilità di camminare sul pavimento originale, come i pellegrini di secoli fa. Il ponte termina con una piccola chiesa o cappella detta Visitazione che si trova sul Cammino di Assisi, il percorso che San Francesco fece dalla Toscana alla Romagna.
Quando Dante incontra Beatrice
È poco più che una leggenda, ma qualcuno crede ancora che Dante incontrò Beatrice qui. Il Palazzo Portinari si trova nel centro del borgo. Era la casa residenziale di Folco Portinari, padre di Beatrice, che usava trascorrere a Portico l'estate.
È probabilmente qui che Dante, in fuga da Firenze per motivi politici, ha incontrato Beatrice. In realtà non vi è alcuna prova storica di questo evento, solo una leggenda fatta sul ricordo delle persone, ma è ancora emozionante pensare che la Divina Commedia sia stata ispirata da questo posto.
Una volta c’era una fortezza: la Chiesa di Santa Maria in Girone
L’Emilia Romagna e il suo Appennino possono essere visti anche come una lunga serie di rocche, castelli, torrioni e torri di guardia, tutti parte di un sistema difensivo contro le invasioni barbariche provenienti dal Nord. Anche Portico ha avuto la sua fortezza costruita dalla famiglia Guidi intorno al X secolo e distrutta nel Medioevo. La fortezza fu costruita insieme al castello di Dovadola, un borgo nei pressi di Portico, ora in restauro.
La chiesa era in origine quella del castello, costruita nel più alto spuntone di roccia del borgo. E 'stata completamente ricostruita nel 1776. Vicino alla piazza si trova anche la scuola italiana; numerosi turisti e studenti vengono in estate per imparare l'italiano. Scendendo la strada si trova il parco pubblico dove si può ammirare la torre quadrata del castello.
Portico è molto più di questo, un posto da scoprire insieme alla sua gente, così ospitale e aperta da far venire voglia di non ripartire mai più!
Info
Se arrivate all'aeroporto di Bologna, prendete il treno e scendete alla stazione ferroviaria di Forlì. È possibile prendere un autobus che vi porta direttamente a Portico, anche se non è il modo migliore per arrivare. L’automobile è ancora la soluzione migliore per arrivare, anche perché vi permette di visitare i dintorni, altrettanto affascinanti. L'Albergo Diffuso Vecchio Convento è il principale hotel ed è anche un ottimo ristorante. A parte la visita del borgo, potrete cimentarvi in percorsi di trekking montano, oppure semplicemente godervi una passeggiata tra le botteghe artigiane che animano il paese.